Di ritorno dalla Puglia, Ramingare racconta il Rural Tour dell’ottobre 2022: andiamo tutti a spasso per Corato
Non è la prima volta, durante il Rural Tour in Puglia, che ci guardiamo intorno e ci sembra di essere già stati in un posto o, per lo meno, di avvertire un’aria familiare.
Visitiamo il cento storico di Corato e, se avessimo avuto gli occhi chiusi nei giorni precedenti alla visita e li avessimo aperti nella piazza della foto di copertina, avremmo giurato di essere in qualche cittadina dell’entroterra provenzale.
La temperatura mite, le piazzette architettonicamente stimolanti che fanno sposare antico e moderno, i murales che provocano l’attenzione, scorci del centro che li fotografi, poi li guardi delimitati dall’obiettivo, e pensi di averne memoria in qualche famosa opera della Storia dell’Arte.
Come il territorio di Santeramo in Colle somiglia a quello senese con il calcare al posto del tufo, a Corato manca solo la lavanda.
Ma, come Grasse è la patria della lavanda, Corato è la patria dell’oliva coratina, da cui si trae uno degli olii EVO più famosi al mondo per la sua eccellenza.
Non si può fare a meno di amare la Puglia perché da millenni, in realtà, ognuno ha ritrovato porzioni della sua memoria, del suo panorama geografico ed esistenziale di nascita, unite, nell’eccellenza, alle caratteristiche originali del territorio.
Tutti, in Puglia, si sentono “a casa” anche se arrivano da un altro luogo.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
Citata per la prima volta in un documento dell’undicesimo secolo, l’aspetto attuale è quello assunto dopo vari rifacimenti posteriori al terremoto del 1627 e a un restauro del diciannovesimo secolo che ha cancellato quasi completamente le forme originali.
All’interno. un busto-reliquiario d’argento del patrono San Cataldo e un affresco della Madonna di Costantinopoli del 1559, tornato visibile dopo essere stato coperto per vari secoli.
Palazzo di Città
Sede del Municipio dal 1877, prima era un convento dei Frati Minori Osservanti di San Cataldo.
Oltre alla facciata ottocentesca, all’interno si trova un chiostro cinquecentesco con archi ogivali.
Teatro Comunale
Il Teatro Comunale di Corato è stato inaugurato nel 1874.
Fu voluto dal sindaco e deputato Giuseppe Patroni Griffi, avo dell’omonimo regista.
È stato il più grande teatro pugliese fino alla costruzione, a Bari, del Teatro Petruzzelli.
Il Teatro Comunale fu realizzato a solo un anno dall’approvazione del progetto, con l’aiuto degli scenografi del Teatro San Carlo di Napoli.
Palazzo delle Pietre Pizzute
Il Palazzo delle Pietre Pizzute, anche noto come Palazzo Patroni Griffi o De Mattis, risale al ‘500 ed è ornato da bugne piramidali e dallo stemma dei conti Patroni Griffi.
Ex Chiesa di San Vito
Il primo documento che accerta l’esistenza della Chiesa di San Vito, oggi chiusa al culto, risale al 1206, ma la costruzione, molto probabilmente, è ancora più antica.
Gli esperti lo affermano in base alla presenza della decorazione a denti di sega, utilizzata già in altre opere sicuramente anteriori.
Dall’aspetto parzialmente rimaneggiato dopo restauri della fine del diciannovesimo secolo, viene ritenuta un tempo essere stata frequentata soprattutto dai Cavalieri Templari, sia per la forma a “croce contratta” che per la sua vicinanza alla via Appia-Traiana, utilizzata dai pellegrini verso la Terra Santa per giungere all’imbarco.
A navata unica con abside, coperta con volta a botte, si trova al centro un’altra volta a botte a formare la “croce contratta”.
All’incrocio delle due volte a botte si inserisce una volta semisferica che ricorda i trulli pugliesi.
L’ingresso attuale non è quello originario, che si trova invece su un lato, in corrispondenza del campanile a vela.
