Voglia di deserto: con KiboTours, i paesaggi dell'Oman
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In Oman si trova il più grande deserto di sabbia del mondo: un’area di oltre 650mila chilometri quadrati, più dell’intera penisola iberica

Rub’ Al-Khali, un nome che racconta un luogo leggendario.

Il suo significato letterale è infatti “il quarto vuoto”, vale a dire la quarta parte – dopo terra, cielo e mare – del tutto.

Ci troviamo nella parte più meridionale della Penisola Araba, in Oman, e questa definizione descrive il più grande deserto di sabbia del mondo: si estende per un’area di oltre 650mila chilometri quadrati.

Per avere un’idea si tratta di più dell’intera penisola iberica, Spagna e Portogallo insieme.

KiboTours propone un tour emozionante, della durata di nove giorni, in Oman, con particolare focus sul deserto di Rub’ Al Khali, all’interno del quale si trascorrono tre notti in campo tendato.

Dopo l’arrivo a Muscat, la capitale del sultanato, dove si trascorre la prima notte e si visita l’affascinante parte antica, con vestigia portoghesi, l’avventura inizia a bordo di veicoli 4×4: destinazione deserto.

Il primo “assaggio” è il Wahiba Sands, situato nella parte orientale del Paese ed esteso per circa 12.500 chilometri quadrati, dove si pernotta in un campo fisso.

Nel cuore del Wahiba Sands si trova una moschea, fatta costruire dal vecchio Sultano Qaboos per le comunità che vivono ancora il deserto: i beduini qui ci sono ancora, anche se nella stagione più calda preferiscono abitare nelle loro case vicino alla costa.

È possibile anche far visita a famiglia beduine e prendere un the con loro.

Il terzo giorno si raggiunge Mahoot, percorrendo il deserto in direzione sud-est tra dune che si gettano in mare, per la notte il campo viene allestito lungo la costa omanita, proprio sulla spiaggia.

Il quarto giorno si fanno provviste, rifornimento di benzina e acqua, si dorme in guesthouse ad Al Ghaftain, per poi tuffarsi nella meraviglia di 3 giorni di puro deserto Rub’ Al-Khali.

La vera avventura consiste nel non avere un programma rigidamente prestabilito, con il GPS si naviga in questo mare di sabbia, si valicano le dune e si respira un’aria di libertà e pace che raramente è dato di sperimentare.

Il tour prevede che si percorrano circa 200 chilometri in 4×4 al giorno, vale a dire 5 o 6 ore di auto.

Nel tardo pomeriggio si cerca un posto per allestire il campo e la mattina – mentre lo staff carica le macchine – i viaggiatori hanno la possibilità di passeggiare per ammirare il deserto nell’ora più suggestiva, quella del sorgere del sole.

Ultima tappa prima di rientrare – il volo di rientro è previsto dall’aeroporto di Salalah – è la città perduta di Ubar, o meglio quello che ne resta.

La città è conosciuta come l’Atlantide delle Sabbie, e anche come Iram dei Pilastri.

Circondata da mura e torri, è stata ritrovata poche decine di anni fa dagli archeologi.

La sua leggenda nasce dal fatto che appare miracolosamente ben conservata, si ritiene che sia scomparsa perché inghiottita dal deserto durante una tempesta di sabbia, e contemporaneamente sprofondata in una grotta calcarea sotterranea.

L’atmosfera che vi regna è di fiabesca meraviglia.

Informazioni:

www.kibotours.com

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