Prosegue il “racconto”, per immagini e suggestioni, di Mrs. Bags: in Abruzzo, è la volta di alcuni scatti da Sulmona
I nuovi scatti alle bellezze del nostro Paese dell’inviata di Ramingare in giro per l’Italia, durante il suo lavoro di operatrice turistica.















Sono a Sulmona e il programma prevede anche una visita alla fabbrica dei confetti Pelino. Io amo particolarmente l’Abruzzo, la spiritualità e lo stile degli edifici religiosi mi ricorda la Toscana. Sulmona sembra il paese dove chiunque di noi potrebbe aver passato l’infanzia.
Sono qui, in piazza del mercato settimanale, e tra le bancarelle il termometro segna 34°, ma alzo gli occhi e la Maiella è lì, con ancora tracce di neve sui picchi. L’acquedotto di Sulmona è un monumento “a misura d’uomo” e l’acqua scende freddissima dalla Maiella. Al mercato ci si va passando sotto i fornici, quando piano piano l’acquedotto si abbassa ed entra nelle case.
Non ho detto “tra” le case, ma proprio “nei muri” di alcune case, dove l’acquedotto si fonde con la vita segreta delle mura domestiche. Leggenda vuole, ma è la realtà, come si vede nella prima immagine, che l’acquedotto “finisca” all’ interno di un B&B e la notte gli ospiti sentono l’acqua che scorre e gorgoglia dentro il muro e, no, non è un tubo che perde.
Dalla piazza del mercato si vede anche il monte Morrone, che guarda e abbraccia Sulmona, luogo di eremitaggio di Pietro da Morrone, poi papa Celestino V.
Sulmona è infine il luogo di nascita del poeta Publio Ovidio Nasone, vissuto durante l’Impero di Ottaviano Augusto.
Passando alla fabbrica di confetti Pelino, vi si conserva una teca con i confetti di cui Giacomo Leopardi era ghiotto. La sua ultima confezione fu recuperata dopo la morte. Leopardi ne ordinava la produzione proprio alla Pelino e se li faceva consegnare anche a Napoli, dove visse gli ultimi giorni. Erano aromatizzati alla cannella, da cui il nome “Cannellini”.