Ecco in Alto Adige la Natura, il Food e il Benessere in sei luoghi da non perdere per inaugurare l’autunno

Quando l’aria si fa più frizzante e le giornate meno calde, non c’è niente di meglio che regalarsi lunghe passeggiate ed esperienze a contatto con la natura, alla scoperta di località nascoste, prodotti tipici del territorio e curiosità che raccontano
bene l’Alto Adige e le sue mille sfumature.

La Valle di Selva dei Molini e il formaggio grigio

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Mulini e antichi masi sono testimonianza di una cultura contadina che nella Valle di Selva dei Molini è ancora fortemente sentita e rispettata.

Il cuore della Valle Aurina si caratterizza per la presenza di numerosi ruscelli, specchi d’acqua e ricca vegetazione, ma non solo.

È da queste parti che si può degustare uno tra i prodotti gastronomici più unici e ricercati di tutto l’Alto Adige: il formaggio grigio o Graukäse.

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Vera chicca della Valle di Selva dei Molini e di tutta la Valle Aurina, è una prelibatezza gastronomica che si produce come una volta: esclusivamente a mano.

Diverso dai suoi simili, prodotti con latte dolce e ricchi in grassi, è fatto solo con il siero del latte rimasto dalla lavorazione del burro ed è per questo che è a ridotto contenuto di grassi.

Non ha bisogno di caglio, né di erbe e spezie, solo un po’ di sale e nessuna stagionatura a caldo.

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Come gustarlo?

Nei canederli, sopra la pasta o più semplicemente con cipolle, un filo d’olio e aceto con una fetta di pane.

Presidio Slow Food, oggi è prodotto da poco più di trenta contadini e pastori ed è protagonista della cucina tristellata dello chef Norbert Niederkofler.

Oltre i sapori e le tradizioni, anche il paesaggio naturalistico dell’intera Valle Aurina merita di essere ammirato.

Un consiglio?

L’Alta Via Neves, un percorso per escursionisti esperti che non temono le altezze.

L’itinerario, lungo circa 17,4 km, collega il rifugio Ponte di Ghiaccio (2.545 m) con il rifugio Giovanni Porro (2.419 m) e passa sopra il lago di Neves, tra le bellezze di questo angolo di paradiso.

Villabassa e il benessere autunnale

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Nella zona delle Tre Cime delle Dolomiti è custodito un piccolo gioiello del benessere alpino, Villabassa, primo paese del Kneipp d’Italia, con il Parco Cure sia per grandi che per piccini, ideale per godersi l’aria settembrina che si fa man mano più fresca.

La forza di questo luogo è non solo l’effetto benefico derivante dalla pratica del Kneipp (una terapia sviluppata dall’abate tedesco Sebastian Kneipp che nel XIX secolo ha studiato un metodo per rafforzare l’organismo basato sull’idroterapia), ma anche la fama di Emma Hellenstainer.

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A Emma Hellenstainer, storica albergatrice e cuoca, si deve l’avvio del turismo da queste parti.

L’inizio dell’autunno coincide da queste parti con un ritrovato equilibrio tra mente e corpo.

Lungiarü e i suoi mulini ad acqua

Tra le cinque vallate ladine della Val Badia, Lungiarü è situato all’ingresso del Parco Naturale Puez-Odle ed è conosciuto anche come Villaggio degli Alpinisti.

Custode di antiche tradizioni, è rimasto fedele alle usanze tipiche ladine e ancora oggi è questa la lingua più utilizzata dai suoi abitanti.

Chicca del luogo, non solo le sue tradizioni, ma anche la Val di Murins/Valle dei Mulini.

La gente di queste parti ha sempre dovuto prestare particolare attenzione all’acqua e non è un un caso se sono numerosi i mulini realizzati nel tempo.

Oggi non ne restano moltissimi ma i meglio conservati sono situati sul rio Seres a sud del paese: questi sono stati nel tempo restaurati per poter raccontare la storia di Lungiarü.

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Oltre le antiche testimonianze, non lascia indifferenti la bellezza paesaggistica del Parco Naturale Puez-Odle che proprio da Lungiarü si lascia conoscere con escursioni guidate.

Partendo infatti dal centro del Villaggio degli Alpinisti, si può percorrere un sentiero che porta alla Malga Pares (1.602 m), attraversa un fitto bosco e raggiunge i prati di Munt d’Adagn, luogo dove si trovano antiche capanne e il pascolo di mucche e pecore.

Sulla via del ritorno, tappa in Val di Murins/Valle dei Mulini.

Anterivo e il caffè di lupini

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Nel cuore del Parco Naturale del Monte Corno, sorge un piccolo borgo, Anterivo, silenziosamente immerso nella natura, perfetto per godere di qualche giorno di puro riposo.

A 1.209 metri, spicca per la sua varietà floristica: prati e boschi si alternano a eroici vigneti, impreziosendo tutto il paesaggio.

Specialità del luogo è certamente il suo caffè di lupini, un surrogato del tradizionale caffè, ricavato direttamente dai lupini miscelati poi con orzo, frumento o fichi.

Da gustare come bevanda o da utilizzare anche per speziare i cibi, si ricava dai fiori blu del lupino, qui coltivato da più di cento anni.

Oggi sono cinque i coltivatori di questa pianta e i loro campi sorgono tutti nei pressi di Anterivo.

Ma questo luogo incantevole non è solo lupini e distese blu.

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Si possono scegliere diverse escursioni.

Da provare è per esempio l’escursione Monte Corno che, attraverso prati di larice, si dirige verso il Monte Corno (1.710 m) da dove si può godere una bellissima vista.

Discendendo e rientrando verso Anterivo, si possono ammirare anche boschi di abeti rossi e bianchi.

Oppure ancora suggerito è l’itinerario “Momenti Magici” che attraversa meravigliosi prati e, dopo aver raggiunto diverse specie di orchidee, arriva fino a toccare il sentiero tematico “Le Leggende di Anterivo”, un percorso che racconta miti e leggende del luogo un tempo tramandate solo oralmente.

Barbiano dalla torre pendente e le sue prugne

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(da Wikipedia)

Del paese di Barbiano, nella Valle Isarco, si ricorda prima la torre pendente, che qualcuno sostiene essere ancora più storta di quella di Pisa, ma poi si apprezza l’aria pura alpina e le sue antiche ricchezze, come le tre chiesette gotiche Santa Gertrude, San Nicola e Santa Maddalena costruite tra il XII e il XV secolo o la Strada Imperiale, un tempo luogo di passaggio di imperatori, cavalieri, papi, nobili e artisti.

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Ricchezza di questo luogo è anche però un frutto che fin dal Medioevo ha influenzato la produzione dei masi locali.

Le prugne di Barbiano sono ricche di vitamine e minerali e per questo sono considerate un superfood, da gustare tutto l’anno sotto forma di marmellate o come ingrediente di preparazioni dolci.

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Non solo gastronomia, Barbiano è anche tanta natura e tra le sue bellezze paesaggistiche rientrano certamente le cascate di Barbiano.

Per ammirarle da vicino si può per esempio percorrere l’itinerario circolare che parte dal centro del paese che si collega prima alla cascata inferiore e poi a quella superiore.

Durante il sentiero si possono raggiungere anche le Tre Chiesette.

La Val Senales e la transumanza delle pecore

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Fino ai piedi delle Alpi dell’Ötztal si estende la selvaggia Val Senales che, dai meleti della Val Venosta, arriva fino ai ghiacciai e alle vette del Gruppo di Tessa dove, sul Giogo di Tisa, fu rinvenuto Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio.

Luogo tranquillo e dal fascino senza tempo, qui la transumanza delle pecore è fortemente radicata nel territorio e, da ormai più di 600 anni, profondamente amata dalla sua gente.

Food, Natura e Benessere, le tappe perfette per un autunno in Alto Adige

Unica transumanza transfrontaliera e transglaciale tanto da essere stata riconosciuta come Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, si compie in due momenti diversi dell’anno.

A giugno le pecore dei paesi Vernago e Maso Corto viaggiano per oltre 40 km verso i pascoli di Vent in Austria.

A settembre arriva invece il momento del ritorno verso i paesi in Val Senales.

Non solo protagoniste dell’antichissima transumanza, le pecore della Val Senales sono anche Presidio Slow Food.

Le loro tracce risalgono addirittura al 1.200 a.C. e hanno un’alimentazione basata esclusivamente su erbe dei pascoli, foraggi e cereali locali.

Dalla loro lana si ricavano anche alcuni prodotti pregiati come per esempio le pantofole i-potsch, naturali ed ecologiche a impatto zero, espressione dell’artigianato locale e del legame della Val Senales con le antiche usanze del territorio.

Attenzione particolare è rivolta sempre al tema della sostenibilità che resta, tutto l’anno, tra i valori principali del territorio altoatesino.

Informazioni:

suedtirol.info/it

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