
Di ritorno dalla Puglia, Ramingare racconta il Rural Tour a cui ha partecipato, iniziando da Sannicandro di Bari
La chiesetta della Madonna di Torre
Nella campagna di Sannicandro di Bari si trova la chiesetta della Madonna di Torre (foto di copertina di Vito Tota, utilizzata per il libro di Nicola Racanelli “La Grangia della Madonna di Torre”), coeva del Castello Normanno-Svevo, nel centro storico del paese.
Il primo atto pubblico che certifica l’esistenza della chiesetta è la carta di donazione di Guido da Venosa del 1134: il nobile normanno dell’allora “San Nicandro di Bari”, non ancora “Sannicandro”, dona la Madonna di Torre al monastero benedettino di Cava dei Tirreni.
Dopo la totale distruzione di Bari nel 1156 da parte di Guglielmo il Malo, Bari si spopola e gli sfollati trovano rifugio nelle campagne (questa foto e seguenti di Antonietta Racanelli per il libro citato in precedenza).
Tra i luoghi che ospitano i profughi c’è anche Torre.
Nel decennio che va dal 1156 al 1166, dalla distruzione di Bari all’ascesa al trono dell’ultimo re normanno Guglielmo II, il sito della Madonna di Torre raccoglie e ospita un notevole numero di baresi in fuga, aiutati a sopravvivere dai benedettini.


Ma perché la famiglia normanna Altavilla fece realizzare la chiesetta, poi donata dal feudatario Guido da Venosa ai benedettini?
In una fase storica in cui le guerre crociate impedivano i pellegrinaggi in Terrasanta, i luoghi reali della vita e della Passione del Cristo, si voleva “ricreare” alla Madonna di Torre la via dei pellegrini con il ciclo biblico, il Sinai e la visita al Santo Sepolcro.
Il pellegrinaggio alla Madonna di Torre nella contemporaneità
Ancora oggi continua a vivere un antico pellegrinaggio a piedi che parte da Sannicandro di Bari e arriva alla Madonna di Torre, dove ancora viene celebrata la Messa, con soste lungo l’itinerario presso le diverse edicole, appositamente disposte, per la recita del Rosario. Al tempo dei Normanni i pellegrini partivano dal Castello.
Il complesso architettonico della Madonna di Torre è arrivato all’età contemporanea deturpato da molti interventi impropri di restauro.


L’antico sito ha perso molto del suo aspetto medioevale. Il portale di ingresso, per esempio, non era posto dov’è attualmente, ma invece esattamente sotto l’immagine della Madonna con il Bambino, con ai lati le due tavole epigrafiche.
La chiesetta si presenta a chi la visita imbiancata a calce, come tante altre cappelle di campagna del territorio barese.
I tre corpi di fabbrica presenti sono stati realizzati nel 1134, nel 1853 e nel 1882.
Informazioni su visite e iniziative in corso a Sannicandro di Bari:
https://www.facebook.com/proloco.sannicandrodibari